lunedì 8 agosto 2011

Carlisle Cullen - Biografia









                                                                  - Carlisle Cullen -
Sesso : Maschile

Razza : Vampiro
Età : Apparenti 23, effettivi 362
Nato circa nel : 1640
Originario di: Londra,Inghilterra
Colore di capelli: Biondo
Colore degli occhi: oro/nero
Altezza: 1,87
Abilità particolari: Compassione
Occupazione : Medico Chirurgo
Affiliazione : Clan-famiglia dei Cullen
Famiglia : Padre Anglicano (Padre Deceduto)
- Edward Cullen (Figlio Adottivo)
- Alice Cullen (Figlia Adottiva)
- Emmett Cullen (Figlio Adottivo)
- Rosalie Hale (Figlia Adottiva)
- Jasper Hale (Figlio Adottivo)
- Bella Swan (Nuora Adottiva)
- Renesmee Cullen (Nipote Adottiva)
Relazione : Esme Cullen (moglie)
Auto: Mercedes S55 AMG,nera
Soprannome: Stregone Benefico





                                                                      - Biografia -




Carlisle nacque a Londra nel 1643, figlio di un Pastore anglicano. Il padre di Carlisle ed altri fedeli 
guidarono una lunga caccia a streghe, lupi mannari e vampiri con l'intenzione di liberare il mondo 
dalla malvagità, ma con il risultato di uccidere perlopiù persone innocenti. Con l'avanzare dell'età del 
padre, Carlisle divenne la guida dei raid; assolutamente non entusiasta all'idea di uccidere, riuscì 
tuttavia ad individuare un vero covo di vampiri nelle fogne di Londra. La folla si raccolse all'imbocco 
del covo fino a che non uscì un vampiro molto antico e affamato che Carlisle sentì chiamare gli altri 
in latino. Il vampiro si accorse di essere osservato e fuggì. Affamato e indebolito com'era non poteva 
andare lontano, e Carlisle gli stette dietro. Durante la corsa il vampiro morse Carlisle che venne 
lasciato a terra sanguinante. Cosciente che non sarebbe mai stato il benvenuto a casa, Carlisle si 
nascose in un deposito di patate dal quale, tre giorni dopo, riemerse come vampiro.



Carlisle fu disgustato e terrificato da ciò che era diventato, e provò a togliersi la vita in diversi modi: 
provò ad affogarsi, ma fallì dato che i vampiri non hanno bisogno di respirare se non per annusare; 
provò a buttarsi da cime altissime e provò ad avvelenarsi, ma non riuscì mai a uccidersi. La sete di 
sangue si fece tuttavia sempre più forte e per questo si ritirò in isolamento deciso a lasciarsi morire di 
fame vedendo che col tempo la sua volontà si infiacchiva. Un giorno un branco di cervi passò davanti 
alla sua tana e Carlisle disperato e affamato li attaccò, così scoprì che avrebbe potuto vivere anche 
bevendo sangue animale anziché sangue umano. Trascorse i due secoli successivi allenandosi a 
sopportare la tentazione di bere sangue umano. Nel corso di questo lungo lasso di tempo lasciò 
l'Inghilterra attraversando la Manica a nuoto e frequentò le università europee. Studiò duramente 
musica, scienza e medicina, diventando un brillante medico, trovando così la sua penitenza proprio nel 


salvare vite umane.               

Mentre era impegnato nei suoi studi in Italia, Carlisle si imbatté in un gruppo di antichi vampiri 
chiamati Volturi, dei quali facevano parte Aro, Marcus e Caius. Molto più educati e raffinati dei 
vampiri delle fogne di Londra, i tre provarono a spingere Carlisle a bere sangue umano, ma senza 
successo. Anche Carlisle tentò di convincere Aro, Caius e Marcus senza successo. Carlisle si spostò 
quindi in America, a Chicago, dove durante l'epidemia di influenza spagnola, Carlisle faceva i turni di 
notte all'ospedale. Durante questa emergenza incontrò Elizabeth Masen; assieme a lei c'era suo figlio, 
Edward. La donna, ormai prossima alla morte, implorò Carlisle di fare qualunque cosa per salvare 
Edward, anch'egli in procinto di morire. Carlisle quindi prese Edward e passando per i tetti lo portò a 
casa sua dove cercò di trasformarlo riproducendo su di lui le stesse ferite che gli furono a tempo 
inferte. In seguito lo tenne con sé.
Nel 1921 Carlisle si spostò nel Wisconsin e lì ebbe a che fare con Esme, in punto di morte a causa di 
un fallito tentativo di suicidio. Impietosito, trasformò anch'ella in un vampiro. Successivamente se ne 
innamorò e quindi la sposò.
Carlisle trasformò inoltre Rosalie Hale, una donna stuprata e picchiata selvaggiamente dal suo 
fidanzato ubriaco e dai suoi amici. In seguito Rosalie trovò un giovane di nome Emmett, gravemente 
ferito da un orso; lo portò da Carlisle, il quale lo trasformò. In seguito, Emmett divenne marito di 
Rosalie. Tempo dopo, Alice e Jasper si unirono al gruppo di Carlisle.
La famiglia Cullen si spostò quindi nello stato di Washington, dove siglò un accordo con i Licantropi 
della tribù indiana dei Quileute; l'accordo prevedeva che Cullen non avrebbero morso o ucciso 
nessuna persona, né avrebbero invaso il loro territorio; per contro, la tribù si impegnò a non 
disturbare i Cullen, e a non rivelare la loro vera natura a nessuno. All'inizio di Twilight, i Cullen si 
trovavano a Forks, nello stato di Washington.



                                                       - Aspetto e Personalità - 


Viene descritto come un uomo alto con un bel portamento, dal volto bello più di quello di un divo. 

Quando Bella trasformata in vampiro si trova davanti a lui ha l'istinto di stringere gli occhi davanti al 
volto luminoso di Carlisle come se si trovasse davanti al sole. Carlisle viene descritto come l'anima dei 
Cullen quantunque Esme ne sia il cuore con la sua capacità di amare. È il capo dichiarato dal clan e 
come tale viene rispettato; ha l'ultima parola nelle riunioni e i suoi comandi vengono eseguiti sempre 
specialmente se si tratta di salvaguardare gli umani. Secondo Edward la caratteristica che ha 
mantenuto dalla sua vita umana nell'esistenza da vampiro è la compassione e l'empatia, che dimostra 
in Eclipse quando concede la grazia ad una neonata che si era arresa. In Breaking Dawn rivela che ha 
compiuto profondi studi sulla razza dei vampiri scoprendo che hanno 25 coppie di cromosoni e che i 
licantropi in base a un campione di sangue prelevato da Jacob Black ne hanno 24. Carlisle inoltre 
calcola il tempo approssimativo che Renesmee ci metterà per raggiungere la sua piena maturità.

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